Italiani residenti all’estero nel 2024: quanto costa tornare in Italia per l’estate

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Vivere all’estero sta diventando sempre più semplice – per fortuna – e comune per milioni di italiani che nel corso degli ultimi anni, in modo particolare i profili altamente professionalizzati, stanno optando per ragioni lavorative, di qualità della vita o anche per curiosità, scelta ed entusiasmo di intraprendere percorsi diversi e di godersi la vita in altri Paesi europei o del mondo. Il tema centrale però di questo vero e proprio “esodo” di cervelli – e non solo – ogni volta che si avvicina l’estate è: quanto costa tornare a casa per farsi qualche settimana di ferie con parenti e amici in Italia?

Il costo dei voli è cresciuto esponenzialmente nel corso degli ultimi anni – con aumenti ben oltre le due cifre percentuali – rendendo sempre più complicato e oneroso intraprendere e cercare la via di casa. Per capire meglio le ragioni di un fenomeno di questo genere, provando a dargli una dimensione numerica sia legata ai flussi relativi al numero di persone che anche a quanto siano variati i prezzi (oltre a suggerire qualche consiglio utile per provare a risparmiare), facciamo insieme un’analisi il più dettagliata possibile per circoscriverne la dimensione.

Gli italiani iscritti all’A.I.R.E.: un dato utile (approssimato per difetto)

Per impostare un ragionamento su una tematica così importante, bisogna partire innanzitutto dai dati relativi ai cittadini italiani residenti all’estero: l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (A.I.R.E.) è stata istituita con legge 27 ottobre 1988, n. 470 e contiene i dati dei cittadini italiani che risiedono all’estero per un periodo superiore ai dodici mesi – di conseguenza è un dato soltanto parziale, ma già indicativo dei numeri e dei flussi delle persone che abitano lontano dall’Italia. Essa è gestita dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dalle Rappresentanze consolari all’estero: l’iscrizione all’A.I.R.E. è un diritto-dovere del cittadino e costituisce il presupposto per usufruire di una serie di servizi forniti dalle Rappresentanze consolari all’estero, nonché per l’esercizio di importanti diritti, quali ad esempio: la possibilità di votare per elezioni politiche e referendum per corrispondenza nel Paese di residenza, e per l’elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo nei seggi istituiti dalla rete diplomatico-consolare nei Paesi appartenenti all’U.E.; la possibilità di ottenere il rilascio o rinnovo di documenti di identità e di viaggio, nonché certificazioni. Dunque, quanti sono gli italiani che vivono all’estero? Secondo i dati più recenti, aggiornati al 1° gennaio 2022 (vecchi sì, ma che hanno un alto grado di affidabilità in quanto somma frutto di aggregazione), il numero di cittadini italiani residenti all’estero è di: 5.933.418. Di questi, la maggior parte si concentra in: 

  • Europa: 3.246.958
  • Americhe: 2.376.518
  • Oceania: 164.238
  • Asia: 69.798
  • Africa: 69.798
  • Antartide: 55

Andando poi a guardare nel dettaglio quali sono i Paesi con il maggior numero di residenti italiani, troviamo rispettivamente – come atteso in un podio occupato da Argentina, Germania e Svizzera:

  • Argentina: 921.544 italiani residenti
  • Germania: 822.243 italiani residenti
  • Svizzera: 639.251 italiani residenti
  • Brasile: 558.233 italiani residenti
  • Francia: 464.438 italiani residenti
  • Regno Unito: 457.859 italiani residenti
  • Stati Uniti: 307.260 italiani residenti
  • Belgio: 279.396 italiani residenti
  • Spagna: 233.886 italiani residenti
  • Australia: 157.646 italiani residenti

Dati che sono in continua crescita nell’ultimo ventennio e che hanno avuto sicuramente un’ulteriore impennata negli ultimi mesi – così come i prezzi dei voli aerei da e per l’Italia, sprofondanti in una complicata spirale inflazionistica post Covid che l’economia non ha del tutto smaltito.

Quanto sono aumentati i costi dei biglietti aerei da/per l’Italia? Colpa dell’inflazione e della richiesta

L’altalena economica vissuta dalle principali e più importanti Nazioni al mondo, successiva allo shock legato alla pandemia da Covid-19 e alle successive chiusure e quarantene, hanno portato a un boom di richieste e di domanda per un servizio che, in mesi molto difficili, era stato costretto a rivedere anche l’offerta. Nei mesi in cui i voli erano stati fermati, i viaggi sostanzialmente congelati e il mondo appariva paralizzato causa pandemia, le compagnie aeree sono state costrette a dismettere personale e mettere in piedi turnazioni che hanno logorato in poco tempo capitale umano e non solo di enormi aziende, ritrovatesi poi qualche mese dopo a fronteggiare una spinta di segno opposto. 

Riaperte le frontiere infatti si è arrivati nel giro di pochissimo tempo non solo alla normalità, ma addirittura a un aumento di richiesta tale da portare il numero di voli aerei in giro per il mondo a salire in maniera esorbitante – mettendo a dura prova la capacità delle compagnie aeree che, per fare selezione, alla fine hanno optato per la soluzione più semplice: far pagare di più i propri potenziali clienti, scatenando una vera e propria corsa al rialzo del prezzo dei biglietti aerei. Il risultato è che negli ultimi anni, in modo particolare dal 2021 a oggi, volare è diventato sempre più un bene costoso – soprattutto verso Paesi come l’Italia, a forte vocazione turistica e in grado di attirare decine di milioni di turisti internazionali ogni anno.

Quanto sono aumentati i costi dei voli aerei? Dall’Europa di oltre il 30%

Focalizzandosi sulle rotte domestiche, nel 2023 la tariffa media è stata leggermente superiore ai 55 euro a tratta, con un aumento del 31,5% rispetto al 2022 e una diminuzione del 15% rispetto al 2019. Tuttavia, questo calo rispetto al 2019 nasconde un’inversione di tendenza registrata a dicembre dello stesso anno, quando il costo medio dei biglietti è salito del 28% rispetto allo stesso mese del 2019. Per le tratte internazionali, il ritorno ai costi pre-pandemia si è verificato sei mesi prima rispetto alle rotte interne italiane. La tariffa media per il 2023 è stata di 80,5 euro a tratta, segnando un aumento del 32% rispetto al 2022 e del 4% rispetto al 2019. L’anno si è diviso in due fasi: nei primi sei mesi, le tariffe sono state in calo rispetto allo stesso periodo del 2019, ad eccezione di maggio. Da luglio in poi, invece, i costi sono stati costantemente superiori rispetto a quattro anni prima, con un picco del 36% a dicembre. Un’eccezione particolare si è registrata a ottobre, quando i prezzi sono aumentati sia sulle rotte nazionali sia su quelle internazionali, rispettivamente del 48% e del 132% rispetto al 2022.

Facciamo qualche esempio invece guardando all’estate 2024, per capire come questa tendenza stia condizionando sempre più i prezzi; in particolare, parliamo solo di quelli internazionali limitatamente ai voli di linea in Economy, prendendo in analisi i dati di Confcommercio sul 2022-23 e confrontandoli con i risultati ad oggi delle compagnie aeree di linea:

  • Roma – Malaga 298,00 € (2022) a 357,25 € (2023) – 472,13€ (2024) Variazione 58%
  • Roma – Atene 284,00 € – 386,00 € – 416,25€ (2024) – Variazione 46%
  • Roma – Parigi 192,00 € – 210,50 € – 219,17€ (2024) – Variazione 14%
  • Roma – Londra 239,00 € – 317,00 € – 349,46€ (2024) – Variazione 46%
  • Milano – Atene 372,00 € – 442,00 € – 453,27€ (2024) – Variazione 22%
  • Milano – Parigi 119,00 € – 169,00 € – 237,83€ (2024) – Variazione 99%
  • Milano – Londra 171,00 € – 260,00 € – 319,03 (2024) – Variazione 86%

Insomma, con una variabilità che va dal 10 fino a oltre il 60%, volare sta diventando sempre più un bene di lusso, ma noi vogliamo indicarvi una possibile soluzione per provare a risparmiare qualcosa.

Come sfruttare la VPN per pagare meno i biglietti aerei

Come provare quindi a proteggersi dalle fluttuazioni del prezzo del singolo biglietto? Cercare voli con VPN è probabilmente il metodo più affidabile, visto che essa nasconde le informazioni che le compagnie aeree utilizzano per personalizzare i prezzi – come ad esempio il tuo indirizzo IP. Inoltre, crittografa il tuo traffico Internet, impedendo a terzi di vedere le tue attività online ed evitando la profilazione basata su dati e comportamenti. Questo fa sì che tutte le volte che noi cerchiamo di acquistare un biglietto, le nostre abitudini incidano sull’offerta che ci viene proposta – mentre con la VPN i siti delle compagnie aeree non riescono ad avere questo riferimento.

In molti spesso si domandano: è legale compiere un’operazione del genere? La risposta è semplice: certo, anche perché non si viola nessuna legge o ordinamento giuridico. Per questo il consiglio ulteriore è quello di evitare che i siti web utilizzino i cookie per influenzare i prezzi – che vanno cancellati dal tuo browser dopo ogni ricerca. Se utilizzi una VPN, ti renderai facilmente conto facendo il confronto con la navigazione classica che il paragone a livello di offerta diventa veramente impietoso (considerando che i rincari alle volte superano anche il 50%) e soprattutto questo metodo può essere applicato con successo anche per altri tipi di acquisti, come autonoleggi, prenotare hotel con una VPN e shopping online in generale, poiché tutti questi settori utilizzano strategie simili di personalizzazione dei prezzi in base alla posizione geografica. Un modo comodo quindi sia per chi vuole rientrare in Italia per le sue vacanze, sia per gli altri che invece magari per una volta i parenti all’estero vogliono andare a trovarli. Provate e non ve ne pentirete!

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Stefania scrive di tecnologia, sicurezza informatica e nel tempo libero parla di libri, Lego e biciclette.